Perché usare l’energia e non la CO2?

La CO2 è il principale parametro adottato nella valutazione di impatto ambientale sia in letteratura che nell’ambito delle politiche pubbliche.

Tuttavia, rimane un parametro di difficile comprensione da parte delle persone, principalmente perché non è normalmente associabile ad alcuna esperienza quotidiana.

Lo stesso concetto di peso di un gas per molta gente non è scontato. Al punto che affermare che un determinato prodotto o comportamento ha un impatto ambientale pari a 100 grammi di CO2 equivalente, per la quasi totalità delle persone non ha significato, questo numero potendo nella maggior parte dei casi essendo uguale a 1, 10 o 1000 senza che uno ne percepisca la differenza. Rispetto alla CO2 la quasi totalità delle persone è come un bambino di quattro anni, per il quale non c’è differenza tra 1, 10, 100 o 1000 chilometri.

Quanti infatti di fronte alla frase “questa T-shirt ha impatto ambientale pari a 60 g di CO2 eq” sarebbero in grado di metterne in dubbio la validità? Eppure il dato è grossolanamente sbagliato (una T-shirt ha un impronta di ca. 7 kg CO eq). A pochi invece sfuggirebbe un errore simile in un ambito di misura più consueto (es. al mercato le mele costano 400 euro al chilo…).

L’energia – per quanto dal punto di vista fisico sia tutt’altro che priva di complessità – e qualcosa di più vicino all’esperienza quotidiana delle persone, se non altro in relazione alla bolletta dell’energia elettrica. In Suasì l’energia viene misurata in EmCoin, che significa Embodied Energy as a Coin: “Energia incorporata come una moneta”, che corrisponde al chilowattora. A sua volta gli Emcoin sono divisi in Emcoin “grigi” (da fonte fossile) e “verdi” da fonte rinnovabile. 

Perchè l’energia non è tutta uguale…!